3d ind

XYZ, Tecnologie alla portata di tutti

Sabato 10, Sabato 17 e Domenica 18 Gennaio saremo a Montevarchi, presso il Centro Culturale Ginestra, per un evento intitolato “XYZ, Tecnologie innovative alla portata di tutti“. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Terzo Piano, e vedrà la partecipazione -oltre che nostra- dei FabLab di Firenze e Valdarno.

Questo il programma in dettaglio.

SABATO 10 (h. 9.30-13.30)

Un incontro introduttivo sulla Digital Fabrication. Questo l’elenco degli interventi e relativi speakers:

  • Makers, FabLab, Terza Rivoluzione industriale. (Lucio Ferella FabLab Firenze)
  • CNC (Lucio Ferella)
  • Taglio Laser (Andrea D’Agostino, Kentstrapper)
  • Stampa 3D (Luciano Cantini, Kentstrapper)
  • Arduino (Saverio Pieri, FabLab Firenze)
  • Droni (Marco Acquaioli, FabLab Firenze)
  • La Digital Fabrication all’Incubatore di Cavriglia (CSII) (Lorenzo Martinelli, FabLab Valdarno)

Durante l’incontro verrà inoltre presentata la nostra Galileo Smart, che da quel momento entrerà a far parte delle dotazioni tecniche di Ginestra. Questo incontro è gratuito ed aperto a tutti.

SABATO 17 e DOMENICA 18 (h. 9.30-18.30)

Corso base di modellazione, scansione e stampa 3D. Questo l’elenco degli argomenti che verranno affrontati:

  • cosa sono le stampanti 3D
  • quali tipologie di stampanti esistono
  • come usare le stamanti 3D
  • quali sono i migliori software open source per la modellazione e la stampa 3D
  • risorse online per modelli
  • materiali per la stampa
  • introduzione alla modellazione, allo scanner e alla stampa 3D
  • laboratorio di modellazione

Alla fine della giornata i partecipanti stamperanno, divisi in piccoli gruppi, alcuni oggetti. Questi andranno a formare una piccola esposizione che verrà allestita negli spazi di accoglienza di Ginestra. Per queste due giornate è prevista una quota di partecipazione di 20€. Sarà presente anche un catering per le pause pranzo.

Per partecipare a queste due giornate è obbligatoria la prenotazione. Per iscriversi occorre compilare il form online.

Sabato 10, Sabato 17 e Domenica 18 Gennaio saremo a Montevarchi, presso il Centro Culturale Ginestra, per un evento intitolato “XYZ, Tecnologie innovative alla portata di tutti“. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Terzo Piano, e vedrà la partecipazione -oltre che nostra- dei FabLab di Read more

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Mappe di Google stampate in 3D: oggi si può. Ed è facile.

Tempo fa l’archeologo Luca Bezzi pubblicò sul blog Ator un interessante post in cui spiegava come convertire una foto in scala di grigi in un modello 3D stampabile, utilizzando software libero (nella fattispecie G.I.M.P. per convertire l’immagine e il solito Blender -arricchito dal componente aggiuntivo “Image as plane“- per fare tutto il resto). Questo il video-tutorial

Questa procedura è applicabile in linea generale a qualunque immagine, ma si rivela particolarmente utile per chi abbia necessità di realizzare modelli fisici di territori; non a caso -come lo stesso Bezzi ha spiegato nei commenti al post- l’ispirazione era venuta proprio lavorando in ambito topografico.

Tuttavia, anche su questo fronte la ricerca progredisce spedita, ed è particolarmente “gustosa” una notizia riportata dal sito Impresoras3d.com; esiste un’applicazione web, chiamata Terrain2STL, che permette appunto di convertire una porzione di territorio di Google Maps in un file tridimensionale .stl. L’applicazione è sviluppata dalla società ThatcherC, è Open Source e si trova su GitHub.

Il funzionamento è davvero semplice. Andando su http://146.148.78.19/ ci si ritrova in una pagina che presenta una mappa fisica mondiale di Google e, sulla destra, una serie di strumenti. Una volta individuata l’area da trasformare si può cliccare su “Center to view” per posizionare il centro dell’area (un rettangolo rosso) nel punto centrale della schermata; poi, manipolando la linea “Arc Seconds/Division” è possibile variare le dimensioni dell’area in esame. Una volta settata la zona d’interesse non si deve far altro che lciccare su “Create .stl file”.

S Vincenzo

Un limite presente attualmente consiste nel fatto che non è possibile disegnare un’area attraversata da un parallelo: in quel caso apparirà un messaggio d’errore (“Something went wrong: you may be spanning a grid line”). Quest’ostacolo può però essere agevolmente superato salvando separatamente due metà di una determinata area.

Provando ad aprire il file .stl con NetFabb Basic può accadere che compaia il simbolo di pericolo, perché in un primo momento il programma potrebbe non essere in grado di determinare il volume dell’oggetto; tuttavia è sufficiente utilizzare il pulsante di riparazione automatica presente in NetFabb stesso per correggere rapidamente il problema, ed avere un file pulito.

Netfabb

Tempo fa l’archeologo Luca Bezzi pubblicò sul blog Ator un interessante post in cui spiegava come convertire una foto in scala di grigi in un modello 3D stampabile, utilizzando software libero (nella fattispecie G.I.M.P. per convertire l’immagine e il solito Blender -arricchito dal componente aggiuntivo “Image Read more

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Da Vinci’s Demo

Se qualcuno ci chiedesse di riassumere in due parole ciò che facciamo, la risposta sarebbe: “costruiamo macchine”. Di conseguenza, non possiamo non vedere in Leonardo Da Vinci una sorta di nume tutelare, un santo patrono (laico) per chiunque ami sperimentare soluzioni nuove e mettersi in gioco.
Al giorno d’oggi sarebbe definibile in una sola parla: hacker.

A Firenze a Leonardo Da Vinci è dedicato l’omonimo museo in Via dei Servi.

Le macchine dell’ingegnere sono ricostruite ed esposte al pubblico, accanto alle riproduzioni dei disegni del Maestro. Il tutto, poi, è sapientemente reso ancor più chiaro da diverse animazioni, proeittate sulle pareti delle stanze.

Il "Carro armato" progettato da Leonardo

Il “Carro armato” progettato da Leonardo

 

Una struttura moderna, insomma, che coerentemente ha deciso di non limitarsi all’esposizione, ma di includere anche diversi laboratori ed attività rivolte al pubblico, con particolare attenzione ai più piccoli.

Alla luce di tutto ciò, è con grande soddisfazione reciproca che abbiamo stretto col Museo Leonardo Da Vinci una collaborazione. La nostra Galileo Smart esposta nella vetrina vuole essere un messaggio rivolto ai passanti: il genio di Leonardo è probabilmente destinato a non essere più superato da alcuno nella storia, pur tuttavia anche oggi esistono tante persone che amano sperimentare e costruire, in Italia come nel resto del mondo.

Galileo smart

 

 

Se qualcuno ci chiedesse di riassumere in due parole ciò che facciamo, la risposta sarebbe: “costruiamo macchine”. Di conseguenza, non possiamo non vedere in Leonardo Da Vinci una sorta di nume tutelare, un santo patrono (laico) per chiunque ami sperimentare soluzioni nuove e mettersi in Read more

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Partnership con Quasar

La stampa 3D prende sempre più piede, soprattutto nell’ambito dell’architettura e nel design.

E proprio di architettura e design si occupa, dal 1987, la Quasar Design Universitycon cui abbiamo piacevolmente stretto una partnership duratura, che consiste in una serie di corsi intensivi di 8 ore dedicati alla stampa 3D e a tutto ciò che vi è connesso.

La prima edizione del workshop si terrà sabato 28 febbraio.

Questo l’elenco degli argomenti che verranno affrontati:

  • Introduzione alle stampanti 3D, che cosa sono, quali sono le diverse tecnologie e come funzionano
  • Campi applicativi ed esempi di oggetti realizzati con le diverse tecnologie
  • Strumenti per reperire modelli 3d e controllarne la correttezza
  • Introduzione ad un software di modellazione 3D Open Source e regole da seguire
  • Software della stampante 3d: impariamo a settare la stampante (parametri vari) e a controllarla per mettere in stampa un oggetto
  • Panoramica sulle altre tecnologie dell’ “artigianato digitale”: laser cutter e frese cnc
  • Accenno al movimento dei maker

 La Quasar si trova a in Via Nizza, numero 152.

La stampa 3D prende sempre più piede, soprattutto nell’ambito dell’architettura e nel design. E proprio di architettura e design si occupa, dal 1987, la Quasar Design University, con cui abbiamo piacevolmente stretto una partnership duratura, che consiste in una serie di corsi intensivi di 8 ore dedicati alla stampa Read more

connettore

I connettori: oggetti semplici ma rivoluzionari

La stampa 3D viene spesso associata -assieme ad altre macchine a controllo numerico- all’universo del Do It Yourself. E benché quest’espressione sia la traduzione praticamente esatta dell’italiano “fai-da-te”, statisticamente viene usata molto spesso in riferimento a progetti “da Maker” (che coinvolgono anche elettronica, informatica e dintorni); in italiano, invece, il concetto di “fai-da-te” è piuttosto associato ad attività tradizionali, come la falegnameria.

Ebbene, ultimamente il mondo sta scoprendo le ghiottissime opportunità che la stampa 3D può offrire in questo campo, ad esempio con i connettori.
Qualche mese fa,  3ders.org pubblicava questo articolo dedicato a Keystones, un oggetto di per sé semplicissimo, ma capace di rivoluzionare il concetto stesso di bricolage “mobile”: un connettore dal design particolare, che serve a tenere insieme diversi pezzi di legno che compongono l’oggetto (nell’esempio, un tavolo).

Keystones il connettore stampato in 3D

Il Keystone in un esempio pratico

I vantaggi dell’utilizzo di questo oggetto sono numerosi ed evidenti:

  • non c’è più bisogno di forare i pezzi di legno e fissarli con viti
  • maggiore rapidità e semplicità nell’assemblaggio e nello smontaggio del mobile
  • vasta possibilità di personalizzazione.
  • relativa semplicità. Un utente con delle conoscenze basiche di un software come FreeCAD può riuscire a modellare il proprio connettore personalizzato, adattandolo alle proprie esigenze.

Relativamente all’ultimo punto, è di oggi la notizia, riportata sempre su 3ders.org, che l’artista e ingegnere berlinese Michael Ang sta sviluppando Polygon, un software che ha lo scopo di “convertire i modelli 3D dei poligoni in oggetti fisici”, nonché (ed è questo il punto che più interessa in questa sede) di “generare una serie di connettori per la stampa 3D”.

Una base di aquilone con i connettori generati da Polygon

La stampa 3D viene spesso associata -assieme ad altre macchine a controllo numerico- all’universo del Do It Yourself. E benché quest’espressione sia la traduzione praticamente esatta dell’italiano “fai-da-te”, statisticamente viene usata molto spesso in riferimento a progetti “da Maker” (che coinvolgono anche elettronica, informatica e dintorni); in italiano, Read more

Models_

3D Print Hub

Dal 27 al 29 novembre prossimo saremo alla Fiera del Levante di Bari, per il 3D Print Hub.
Un evento importante, che si svolge in contemporanea con Proenergy+Expoedil; si parlerà di come la stampa 3D possa incidere nell’ambito progettuale, nel mondo dell’architettura e nei sistemi costruttivi.

E’ possibile richiedere la tessera online, che permette di saltare la coda e avere libero accesso ai padiglioni.

Noi saremo nel Nuovo Padiglione, allo stand 33. Chi si trovasse nei paraggi e avesse voglia di venire a farci visita è ovviamente il benvenuto; qui potete trovare tutte le informazioni utili, mentre di seguito trovate una mappa interattiva.

Vi aspettiamo!

Dal 27 al 29 novembre prossimo saremo alla Fiera del Levante di Bari, per il 3D Print Hub. Un evento importante, che si svolge in contemporanea con Proenergy+Expoedil; si parlerà di come la stampa 3D possa incidere nell’ambito progettuale, nel mondo dell’architettura e nei sistemi costruttivi. E’ Read more

vite stampata in 3d

ScrewMaker (FreeCAD): stampare viti e bulloni ora è semplice

Oggi parliamo di Screw Maker, un componente aggiuntivo (macro) di FreeCAD.

Come dice il nome stesso, Screw maker consente di creare automaticamente viti, a partire da una serie di parametri impostati dall’utente:

  • tipo di vite
  • diametro
  • lunghezza
  • tipo di filettatura

 DOWNLOAD ED INSTALLAZIONE

L’ultima versione di Screw Maker si può scaricare da qui.

Per installarlo è sufficiente aprire l’archivio .zip ed estrarre il file in una cartella, magari quella principale di FreeCAD o una sottodirectory (io ad esempio l’ho messo in C://Programmi/FreeCAD13/Mod).

USO

Terminata l’operazione precedente, si può lanciare FreeCAD, poi -da un qualunque ambiente, ad esempio Part Design- andare in Macro-macro, e scegliere la cartella in cui abbiamo incollato il file dalla scheda “Percorso Macro”. A questo punto il file screw_maker1_7.py comparirà nella finestra; selezioniamo e clicchiamo su “esegui”. Se tutto funziona dovrebbe comparire la finestra di dialogo del componente.

Screw_maker interface

Come si può vedere, esiste un database con vari tipi di vite disponibili. Lasciando le impostazioni di default si otterrà una vite di tipo ISO4017, con dado esagonale, un diametro di 5mm e un’altezza di 20mm.

Per ottenere una “vera” vite occorre spuntare l’ultima opzione (Real Thread, “vera filettatura”); il processo può durare anche fino a 10 minuti.

N.B. Da questo punto in poi l’articolo si riferisce alla versione 0.13 del programma. Nell’ultima release (0.14) ScrewMaker crea degli oggetti che non presentano problemi. 

ESPORTAZIONE IN .STL E CORREZIONE DELLA VITE CON NETFABB

Una volta che la vite è stata generata, ci accorgiamo di un problema: la forma non è chiusa, e dunque non stampabile allo stato attuale.

Test screw

Questo problema è tuttavia facilmente risolvibile grazie a NetFabb Basic, un software (gratuito nella versione Basic, a pagamento in quella completa) che serve proprio ad ottimizzare le mesh per la stampa 3D.

Da FreeCAD selezioniamo quindi la vite (facendo clic sulla scheda a sinistra) ed esportiamola in formato .stl (File-esporta).

Possiamo ora aprire NetFabb. Importiamo il file .stl appena creato e notiamo che il software, regolarmente, segnala il problema.

NetFabb

Clicchiamo quindi sul simbolo della riparazione (la croce rossa in alto, quarto simbolo da destra) e poi su “Automatic repair”; nella successiva finestra scegliamo “Execute”, e infine clicchiamo su “Apply repair”. Nella successiva finestra possiamo optare per “Remove old parts”.

A questo punto la mesh dovrebbe essere completamente verde, ed il punto esclamativo scomparso. Clicchiamo quindi col tasto destro sulla vite e scegliamo “Export Part” e poi “As .stl”, e salviamolo da qualche parte.

Repaired

Adesso, per stampare il tutto, non resta che aprire quest’ultimo file riparato con Cura e convertirlo in g-code.

Questo è il risultato dopo la stampa (con la Galileo Smart).

vite stampata in 3d vite stampata in 3d_2

Oggi parliamo di Screw Maker, un componente aggiuntivo (macro) di FreeCAD. Come dice il nome stesso, Screw maker consente di creare automaticamente viti, a partire da una serie di parametri impostati dall’utente: tipo di vite diametro lunghezza tipo di filettatura  DOWNLOAD ED INSTALLAZIONE L’ultima versione di Read more

La Sala Meucci della Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino

Le slides dell’evento

Sabato scorso si è tenuto “Alla scoperta della stampa 3D”, evento da noi organizzato presso la Biblioteca Ragionieri di Sesto Fiorentino per raccontare al pubblico cos’è la stampa 3D, in quale contesto nasce e, soprattutto, cosa ci si può fare.

Alcuni partecipanti ci hanno chiesto di rendere disponibili le presentazioni dei vari relatori. Eccole dunque:

Il secondo intervento -tenuto dal Professor Andreas Formiconi- non ha richiesto l’utilizzo di presentazioni. Ecco quindi un elenco di siti web in cui si possono ritrovare gli argomenti affrontati da Andreas:

  • iamarf.org è il “Laboratorio Online Permanente di Tecnologie Internet per la Scuola”, cioè il blog che fà da punto di riferimento per le varie iniziative che coinvolgono la tecnologia internet per le scuole. Qui c’è un ottimo indice ragionato dei post, suddivisi per argomenti
  • Piratebox_ Sito del progetto Piratebox, la famosa “scatolina” in grado di generare una rete wireless privata per il file sharing in assenza di Internet. Chi volesse autocostruirsi una Piratebox deve necessariamente cominciare da qui. Più specificamente, qui c’è il tutorial su come realizzarla tramite OpenWRT e qui con il Raspberry PI(rate).
  • WiildOS_ La lavagna interattiva multimediale (LIM) a basso costo, realizzata utilizzando un Wiimote (il telecomando della Nintendo WII), una penna a raggi infrarossi, il Bluetooth e un sistema operativo (ovviamente basato su Linux) creato ad hoc, e chiamato appunto WiildOS

Nel terzo intervento Leonardo Zampi si è servito, oltre che di una presentazione, anche di tre video e del file con la ricostruzione finale del Bambino di Taung, in formato .blend (quindi da aprire con Blender). Tutti i files nell’archivio sottostante:

Chi volesse rimanere aggiornato sulle ricerche portate avanti da Arc-Team può seguire ATOR, il blog dedicato alla divulgazione della ricerca archeologica.
Estremamente utile -soprattutto per i tutorials- è anche il sito di Cicero Moraes.

Infine, nell’archivio sottostante trovate il amteriale di cui si è servito Lorenzo Accorinti; la breve presentazione di FreeCAD e, soprattutto, i files (da aprire in FreeCAD stesso) degli oggetti che ha stampato e mostrato.

Sabato scorso si è tenuto “Alla scoperta della stampa 3D”, evento da noi organizzato presso la Biblioteca Ragionieri di Sesto Fiorentino per raccontare al pubblico cos’è la stampa 3D, in quale contesto nasce e, soprattutto, cosa ci si può fare. Alcuni partecipanti ci hanno chiesto Read more

Organovo stampa 3D

Organovo: in 4-6 anni trapianti parziali di fegato stampato in 3D

Questo articolo è una traduzione. L’orginale è disponibile (in spagnolo) qui.

Come molti di voi sanno, Organovo è l’azienda leader nel mondo per il Bio-printing, ossia la stampa in 3D di organi o tessuti umani. (…)

La scorsa settimana, nella conferenza Inside 3D Printing tenutasi a Santa Clara (California), il CEO di Organovo, Keith Muprhy, incaricato di parlare del Bio-printing, ha tenuto un intervento in cui ha svelato molti dei piani che riguardano il futuro dell’azienda.

Finora la compagnia è riuscita a stampare con successo vari tessuti umani, tra cui alcuni condotti dell’apparato respiratorio, del fegato, cuore, seni, nervi periferici, ossa e anche vasi sanguigni. Secondo Murphy, a partire dal mese di Novembre la compagnia comincerà a offrire tessuto epatico stampato in 3D per la commercializzazione ad alcune imprese farmaceutiche, per realizzare delle prove sulla tossicità di alcuni farmaci. L’obiettivo è quello di ridurre la dipendenza dalla sperimentazione animale nei test clinici, anche in considerzione del fatto che in molte occasioni non si sono rivelati affidabili.

Questi, tuttavia, sono solo i piani relativi all’immediato futuro; Murphy ritiene che nel giro di 4-6 anni si vedranno i primi test clinici su parti di fegato umano stampato in 3D. Questi organi potranno essere utilizzati per sostituire porzioni malate di fegato di un paziente, e, di conseguenza, migliorarne la qualità della vita in attesa di un trapianto completo.

Organovo slide

L’azienda sta presando attenzione anche alla ricerca nel campo oncologico. Murphy ha spiegato che uno dei fattori che frenano la ricerca per nuovi farmaci contro il tumore al seno è la difficoltà di sperimentare gli effetti dei farmaci stessi. Per questo Organovo sta creando, tramite stampa 3D, una struttura multicellulare che imita un tumore, permettendo ai medici di testare con maggior accuratezza gli effetti di un determinato farmaco.

Per quanto riguarda le altre linee di investigazione, Organovo si sta dedicando anche alla creazione di tessuto pancreatico e anche epiteliale. Per quanto riguarda quest’ultimo campo, la L’Oreal ha proposto ad Organovo una collaborazione per testare i cosmetici.

Questo articolo è una traduzione. L’orginale è disponibile (in spagnolo) qui. Come molti di voi sanno, Organovo è l’azienda leader nel mondo per il Bio-printing, ossia la stampa in 3D di organi o tessuti umani. (…) La scorsa settimana, nella conferenza Inside 3D Printing tenutasi Read more

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Blender: add-on e altri strumenti per la stampa 3D

Questo vuole essere un breve elenco degli strumenti che, in Blender, possono facilitare la modellazione finalizzata alla stampa 3D. Cominciamo con i modificatori.

 SOLIDIFY

Il modificatore Solidify permette di aggiungere uno spessore ad un oggetto, requisito indispensabile affinché esso sia stampabile. Inoltre, il modificatore Solidify può risolvere il problema della “non-manifoldness”, dato che uno dei problemi che rende “non-manifold” una mesh può essere proprio la mancanza di uno spessore minimo.

Solidify

 TRIANGULATE/CTRL T

Questo modificatore fà sì che tutte le facce che compongono una mesh diventino di forma triangolare (cosa utile alla stampa 3D), lasciando però invariata la struttura dell’oggetto (tra cui il peso in termini di Mb). Da notare che lo stesso risultato si può ottenere selezionando tutte le facce della mesh in Edit Mode e digitando lo shortcut CTRL T (oppure Mesh→Faces→triangulize); il modificatore, tuttavia, offre qualche opzione in più, tra cui la possibilità di scegliere in che modo trasformare le facce (come spiegato qui).

triangulate

BEVEL

Il modificatore Bevel serve ad evitare di avere vertici con troppi spigoli. Per individuare tali vertici si può usare l’apposito strumento di MeshLint  “6+Edges Poles”(vd. sotto). Dopo aver individuato i vertici si può aggiungere il modificatore Bevel, e spuntare l’opzione “Only vertices”, e dare “Apply” lasciando tutto il resto come di default. Questo il risultato.

Pinches

No pinches

E veniamo ai componenti aggiuntivi. C’è da premettere che sia la 3D Printing Toolbox sia MeshLint servono a segnalare i problemi, non a correggerli in automatico (come invece può fare NetFabb). E’ altrettanto vero, però, che questi strumenti rendono l’utente consapevole di quali sono le facce, gli spigoli o i vertici problematici, e che, in ogni caso, in Blender ci sono dei sistemi per intervenire su ciascuno di essi.

3D PRINTING TOOLBOX 

Forse lo strumento più importante tra quelli disponibili per Blender. Cliccando su “Check All” viene eseguito un controllo generale sull’intera Mesh; il risultato è esposto nella sezione “Output”, strutturata in una scheda che prende in esame tutti i possibili difetti. E’ sufficiente passare in Edit Mode e clicare su uno dei pulsanti dell’Output (nello screenshot qui sotto “Intersect faces”) per vedere selezionate le facce problematiche, ed eventualmente intervenire.
Va detto che la 3D Printing Toolbox tende ad essere fin troppo “puntigliosa”; non sempre, cioè, i problemi evidenziati risultano effettivamente determinanti ai fini della stampabilità di una mesh, e quindi non è necessario intervenire sull’oggetto finché tutte le voci dell’output siano pari a zero. Per avere un riscontro credibile è sempre opportuno usare anche altri software, ad esempio NetFabb Basic.

3dp

MESH LINT

Simile alla 3D Printing Toolbox, MeshLint si trova nella scheda “Object Data” della Properties Window. Esegue un controllo su 5 voci:

-Tris (facce triangolari. In realtà questo non è un difetto per la stampa 3D, anzi)

-Ngons (facce con più di 4 spigoli). Per ridurre il numero degli ngons è sufficiente unire più facce in una; nell’esempio della figura sottostante si possono selezionare le due metà della faccia superiore e premere il tasto F, e ripetere l’operazione con la faccia “frontale”. Come si può vedere, il numero degli ngons è passato da 8 a 6.

Ngons

-Non-manifoldness. Per selezionare le facce (o gli spigoli o i vertici) si può anche usare lo shortcut CTRL+SHIFT+ALT+M. Per risolvere il problema, oltre al già citato modificatore Solidify, si può premere CTRL+V e selezionare “Remove doubles“(o, più semplicemente, cliccandolo nella Tool Shelf, nel pannello “Tool” [per chi usa una versione di Blender 2.70 o superiore]), comando che serve ad individuare ed unire tutti i vertici che si trovano ad una determinata distanza (misurata in Blender Units) tra loro; tale distanza può essere impostata andando a richiamare “Remove Doubles” dal percorso Mesh→Vertices→Remove Doubles.
L’utilizzo di Remove Doubles è molto utile quando si creano Solidi di rotazione.

-Interior faces. Facce interne ad una mesh

-Vertici con 6 o più spigoli. Vd sopra.

NORMALI

E’ un “semplice” strumento disponibile nella Tool Shelf, nel pannello “Shading/Uvs. Talvolta può succedere di ritrovarsi una mesh con le normali (cioè i vettori che indicano qual’è il davanti e qual’è il dietro) invertite; Blender consente appunto di invertirle (Flip) o ricalcolarle.

Questo vuole essere un breve elenco degli strumenti che, in Blender, possono facilitare la modellazione finalizzata alla stampa 3D. Cominciamo con i modificatori.  SOLIDIFY Il modificatore Solidify permette di aggiungere uno spessore ad un oggetto, requisito indispensabile affinché esso sia stampabile. Inoltre, il modificatore Solidify Read more